Caldaia a condensazione, che cosa sono? Con l’arrivo del freddo il cambio della caldaia vecchia con una a condensazione rappresenta sicuramente una valida alternativa e investimento per avere tepore corretto all’interno del proprio appartamento con una spesa inferiore a quella abituale. Questo genere particolare di caldaia, infatti, è sicuramente una super evoluzione moderna della tradizionale caldaia a gas, e permette principalmente di:

Alleggerire in maniera significativa i costi in bolletta;
Andare ad ottimizzare la rea energetica dell’impianto di riscaldamento domestico;
Ridurre il più possibile i livelli di inquinamento dell’atsmofera.

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Ma qual’è il coretto funzionamento di una caldaia a condensazione?

Qual’è la reale differenza che c’è con quella classica? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.

La differenza principale che c’è tra le classiche e a condensazione risiede nel recupero del calore dei fumi di combustione. Una classica caldaia, infatti, usa solo una parte del calore latente generato dalla combustione del gas, poichè il vapore acqueo va a disperdersi in atmosfera tramite il camino.

Per quanto concerne invece la caldaia a condensazione, invece, è in grado di recuperare e sfruttare al massimo tutto il calore contenuto nei fumi di scarico e del vapore acqueo andando a trasformarlo in energia.

Sfruttare il calore al 100% senza dispersione riscaldando di più

Questo processo permette di sfruttare una fonte energetica supplementare che con una caldaia tradizionale andrebbe dispersa nell’atsmofera.

In questa maniera, i fumi di scarico di una caldaia a condensazione vanno ad uscire dalla casa ad una temperatura di gran lunga più bassa e buona parte del calore che si genera viene trattenuto nell’impianto.

Dunque, al posto di diventare un prodotto di scarto, in pratica, il calore va a trasformarsi in energia utile, ad esempio per produrre acqua sanitaria in maniera stabile e costante senza dover necessariamente fare affidamento a nessun altro combustibile.