La cedolare secca è un regime fiscale che si applica ai contratti di locazione e permette di pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali sul reddito dell’immobile.

Scegliendo questa opzione non occorrerà pagare le imposte di registro e di bollo che di solito bisognerebbe pagare per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.

Tabella dei contenuti

La cedolare secca può essere fatta:

da persone fisiche che non esercitano un’attività d’impresa, arte o professione e concedono in locazione immobili ad uso abitativo e relative pertinenze locate congiuntamente o successivamente
per le unità immobiliari abitative locate nei confronti di cooperative edilizie per la locazione o enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti universitari e date a disposizione dei Comuni
società di persone, società di capitali, imprenditori e lavoratori autonomi, anche nel caso in cui concedano in locazione un immobile abitativo ai propri dipendenti
per gli immobili locati a fini abitativi appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 uffici o studi privati) e quelle per le quali è stata presentata domanda di accatastamento in una di queste categorie.

Ma quanto dura questa opzione?

L’opzione è applicata per l’intero periodo di durata del contratto o della sua proroga. Nel caso in cui l’opzione sia esercitata nelle annualità successive alla prima, cioè sia stata attivata un anno dopo la firma del contratto, deve essere mantenuta fino alla scadenza.

Il proprietario dell’immobile può, però, revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata (ed è sempre possibile esercitare nuovamente la cedolare secca nelle annualità successive alla revoca, sostenendo un prezzo).

La revoca inoltre è da fare entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente e comporta il versamento dell’imposta di registro eventualmente dovuta.

In caso di proroga, invece, occorre confermare la cedolare secca contestualmente alla comunicazione di proroga e nel termine previsto per il pagamento dell’imposta di registro, quindi entro 30 giorni dalla scadenza del contratto o di una precedente proroga.

In caso di risoluzione del contratto, l’imposta di registro non è dovuta se tutti i locatori hanno optato per il regime della cedolare secca.
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