Per ogni stile di arredo, per ogni oggetto o mobile, sono sempre i dettagli che fanno la differenza. Ci sono degli stili simili, come ad esempio lo stile moderno e lo stile minimal. E, poi, ci sono due stili di arredo che mandano in confusione: antiquariato e vecchio. Sono la stessa cosa? In realtà, no. Da dove iniziare per arredare casa con l’antiquariato?
Sono due stili ben diversi, ed è nei dettagli che ritroviamo le caratteristiche e le impronte di ciascuno stile. Proprio come accade per il moderno e il minimal, dove la parola chiave è essenzialità, anche per l’antiquariato e il vecchio ci ritroviamo a fare una differenza importante.
Gli arredi di antiquariato sono spesso portati “a nuovo”. Appartengono a un’epoca diversa, a stili completamente diversi (barocco, rinascimentale, romantico) mentre lo stile vecchio vuole dare un’impronta ben precisa.
Anzitutto, dobbiamo capire una sostanziale differenza. Quando parliamo di antiquariato, stiamo dicendo che un pezzo in particolare ha un valore artistico e culturale, perché legato a un momento storico.
Qual è la differenza tra antiquariato e vecchio?
Il suo valore economico, dunque, crescerà di pari passo. Questa pratica è relativamente recente, per quanto nelle varie epoche storiche avere oggetti di un’altra epoca ha sempre affascinato e creato mistero.
Dagli anni ’50 ad oggi, è un trend in piena crescita, con mercatini, negozi specializzati, portali online e aste. Il valore di un oggetto, di un mobile o di un pezzo si misura in base ai suoi anni e all’epoca in cui è stato creato. Lo stato di conservazione ha un ruolo rilevante.
È chiaro che gli oggetti del Novecento non sono ancora abbastanza “old” da potere rientrare in questa categoria. Dunque, sono i dettagli a fare la differenza, perché ogni pezzo avrà un’importanza diversa. Bisogna, dunque, tenere in conto anche i fattori artistici e culturali, che faranno lievitare alle stelle il suo costo totale.
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