Radiatore elettrico svedese, di cosa si tratta? Cerchiamo di scoprirlo insieme grazie a questo nuovo e dettagliato articolo.
In quest’ultimo periodo in circolazione si sente parlare sempre di più di radiatori svedesi, per chi non lo sapesse ci troviamo davanti ad un ottimo sistema di riscaldamento a bassissimo consumo progettato e usato in Svezia come facilmente intuibile dal nome. In commercio ad oggi c’è ne sono svariati modelli, con costi diverse e tipologie, da quello elettrico – che è quello che più ci interessa nel post – fino ad arrivare a quello in ceramica.
Radiatori svedesi: cosa sono e come funzionano
Il radiatore svedese non è altro che un termoconvettore formato da un termostato semplice da usare a bassissimo consumo e una resistenza elettrica. La resistenza è di solito in ceramica e viene posta in un dissipatore progettato in alluminio messo dentro il radiatore stesso cosi da evitare scottature o ustioni.
Ogni 50 secondi circa la temperatura della stanza viene messa a confronto con quella settata e sulla base della rilevazione che viene fuori viene fatta lavorare al meglio la resistenza. In questa maniera la temperatura è sempre la stessa in tutto l’ambiente, andando a garantire in questo modo un comfort eccellente agli abitanti dell’appartamento.
Radiatori svedesi: il vantaggio principale qual’è?
Avere un radiatore svedese comporta moltissimi vantaggi non di poco conto, uno dei principali è sicuramente l’elevato risparmio energetico, ma anche una semplicità nell’installazione e una manutenzione bassa. Lo consigliamo.
Infine, considerato che il prezzo medio dell’energia elettrica è di 0,20 euro/kWh, un radiatore svedese singolo con una potenza massima di 0,8 kW ogni giorno si spendono in media 1,6 euro. Anche per quanto riguarda il prezzo per acquistare la strumentazione è relativamente basso, visto che i costi si aggirano intorno ad appena 200 euro.
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