A volte, osservando i muri di un garage o di una cantina interrata, vi sarà capitato di notare le tipiche macchie scure (nere o marroncine) che indicano la presenza di muffa. Si tratta di un problema tutt’altro che raro, e che affligge soprattutto quelle zone della casa che si trovano sotto il livello del terreno, e che vengono areate poco.

Le muffe si sviluppano infatti in ambienti umidi. La causa principale è la condensa, ossia quelle goccioline d’acqua che spesso notiamo sui vetri delle finestre durante i mesi invernali. Queste si formano a causa della differenza di temperatura fra l’ambiente esterno e quello interno: il vapore acqueo presente nell’aria infatti si “cristallizza” e porta alla formazione di acqua. Ciò può accadere anche sui muri, specialmente negli angoli: in questo caso, l’alta umidità dell’ambiente e un inadeguato ricircolo dell’aria favorisce la formazione di condensa, che fa da terreno di colture per le muffe. Oltre che nei locali interrati, le muffe spesso si sviluppano in bagno e in cucina, ossia ambienti in cui la temperatura è più alta rispetto al resto della casa e in cui c’è più presenza di vapore acqueo nell’aria.

Il problema non è solamente estetico: le muffe, di qualunque tipo, possono essere un rischio per la salute. La maggior parte di esse infatti può causare allergie, problemi di respirazione, e nei casi più gravi anche febbri o infezioni batteriche. Le muffe infatti rilasciano nell’aria delle spore, che vengono inalate facilmente e che attaccano gli alveoli polmonari. I soggetti più colpiti sono naturalmente i bambini e gli anziani.

E’ inutile dire che è necessario mettere subito in atto dei rimedi per la muffa sui muri. Innanzitutto, si può cercare di prevenirne la formazione grazie ad alcuni accorgimenti. Bisogna cercare di areare bene i locali, aprendo le finestre ogni giorno e facendo ricircolare l’aria per almeno 15 minuti, anche d’inverno. Inoltre, per consentire una buona ventilazione, bisognerebbe lasciare qualche centimetro di spazio fra i mobili e i muri. Anche tappeti e tende possono fare da veicolo per le spore. Sarebbe bene lavarli frequentemente e comunque esporli ogni tanto all’aria aperta e alla luce solare.

E’ importante anche evitare che in casa ci siano temperature troppo alte: è in ambienti umidi e caldi che le muffe prosperano. La temperatura media di una casa dovrebbe essere fra i 24 e i 26 gradi durante l’estate, e di 18-22 gradi durante l’inverno. La percentuale di umidità non deve superare il 60%. Attenzione però: anche un grado di umidità troppo basso (al di sotto del 40%) può provocare problemi alla salute, perché l’aria secca danneggia le mucose.

Se le muffe sono già presenti, bisogna rimuoverle al più presto. In alcuni casi possono bastare dei rimedi casalinghi. Si può trattare la parete, spruzzando la zona interessata con una miscela di candeggina e acqua. Attenzione però a indossare sempre guanti, mascherine e occhiali protettivi. Dopo aver lasciato agire la soluzione per un po’, si possono rimuovere le spore con un panno bagnato.

Il consiglio però è quello di rivolgersi sempre a dei professionisti per trovare delle soluzioni definitive alla muffa. Ci sono molte aziende specializzate in trattamenti per rimuovere muffe e condense. Fra i più efficaci ci sono i sistemi di areazione centralizzati, che rilevano le condizioni interne dell’immobile e in caso di necessità rinnovano l’aria, aspirando quella esterna e “iniettandola” all’interno. In questo modo è praticamente impossibile che spore e muffe attecchiscano, così come che si formi condensa a causa dell’eccessiva umidità.

E’ chiaro quindi che quello della muffa sia un problema da affrontare subito, anche se viene sottovalutato da molti. Aspettare troppo potrebbe portare a conseguenze anche gravi, non solo dal punto di vista strutturale ma anche da quello della salute.