
Quando si eredita un immobile, oltre alla gestione burocratica della successione, bisogna considerare il pagamento delle tasse ereditarie. L’imposta di successione viene calcolata in base al valore catastale dell’immobile e al grado di parentela tra il defunto e gli eredi. Fortunatamente, la legge prevede delle franchigie fiscali che permettono di ridurre o eliminare il pagamento delle imposte in determinati casi. Prima di prendere decisioni sulla gestione della casa ereditata, può essere utile informarsi su eventuali ristrutturazioni, specialmente se si intende venderla o affittarla. In questa guida vedremo come si calcolano le imposte di successione e quali sono le principali agevolazioni disponibili.
Quando si applica l’imposta di successione sugli immobili?
In Italia, la successione immobiliare è soggetta a tassazione, ma non tutti gli eredi devono pagare la stessa somma. L’ammontare delle imposte dipende dal grado di parentela e dal valore dell’immobile ereditato. Esistono delle soglie di franchigia fiscale che permettono agli eredi diretti di non pagare nulla fino a un certo importo.
Chi deve pagare l’imposta di successione?
L’imposta è dovuta dagli eredi che ricevono un immobile tramite successione, ma con delle differenze:
- Il coniuge e i figli pagano solo sulla parte che eccede 1 milione di euro per ciascun erede.
- Fratelli e sorelle hanno una franchigia di 100.000 euro a testa.
- Altri parenti fino al quarto grado pagano l’imposta sull’intero valore ereditato, senza franchigia.
- Soggetti estranei devono versare l’imposta su tutto il patrimonio ricevuto.
Come si calcola l’imposta di successione?
Il calcolo dell’imposta di successione sugli immobili avviene applicando le aliquote successione al valore catastale dell’immobile, dopo aver considerato eventuali franchigie. Per determinare il valore catastale si utilizza la rendita catastale rivalutata, moltiplicata per un coefficiente specifico a seconda della categoria dell’immobile.
Formule per il calcolo del valore catastale
Il valore catastale si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata per il coefficiente stabilito dalla legge:
- 110 per la prima casa.
- 120 per le abitazioni di categoria A e C.
- 140 per gli immobili di categoria B.
- 60 per gli immobili di categoria D.
- 40,8 per gli immobili di categoria A/10 e D/5.
Una volta calcolato il valore catastale, si applicano le aliquote successione in base al grado di parentela.
Le aliquote dell’imposta di successione
Le aliquote variano in funzione del rapporto tra erede e defunto:
- 4% per coniuge e figli, con una franchigia di 1 milione di euro ciascuno.
- 6% per fratelli e sorelle, con una franchigia di 100.000 euro.
- 6% per parenti fino al quarto grado, senza franchigia.
- 8% per altri soggetti, senza franchigia.
Esempio di calcolo dell’imposta
Supponiamo che un figlio erediti un immobile con un valore catastale di 1,2 milioni di euro. La franchigia per i figli è di 1 milione, quindi l’imposta si applica solo sui 200.000 euro eccedenti.
Il calcolo sarà:
- 200.000 x 4% = 8.000 euro di imposta di successione
Agevolazioni fiscali per la successione immobiliare
Per ridurre il carico fiscale sull’eredità, il legislatore ha previsto alcune agevolazioni fiscali. Una delle più importanti riguarda l’acquisto della prima casa ereditata. Se l’erede utilizza l’immobile come abitazione principale, può beneficiare di un’imposta ridotta.
Quali sono i requisiti per le agevolazioni?
Per usufruire delle agevolazioni sulla prima casa, è necessario che:
- L’erede non sia proprietario di un’altra abitazione nello stesso comune.
- L’immobile non sia classificato come abitazione di lusso.
- L’erede prenda la residenza nella casa entro 18 mesi dalla successione.
Come e quando si pagano le imposte di successione?
Le tasse ereditarie devono essere versate entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione dell’Agenzia delle Entrate. Se l’importo è superiore a 1.000 euro, è possibile rateizzarlo in un massimo di 12 rate trimestrali.
Quali documenti servono per la dichiarazione di successione?
Per calcolare correttamente le imposte e presentare la dichiarazione successione, è necessario disporre di alcuni documenti:
- Certificato di morte del defunto.
- Stato di famiglia del defunto e degli eredi.
- Visura catastale degli immobili ereditati.
- Eventuale testamento.
- Valutazione delle imposte di successione dovute.
Cosa fare dopo il pagamento delle imposte di successione?
Una volta saldate le imposte, l’erede diventa ufficialmente proprietario dell’immobile. A questo punto può scegliere se mantenerlo, venderlo o affittarlo. Se l’obiettivo è la vendita, è fondamentale verificare che tutti i documenti siano in regola per evitare problemi con il passaggio di proprietà.
Conoscere le regole dell’imposta di successione permette di gestire l’eredità in modo consapevole, evitando brutte sorprese fiscali e pianificando al meglio il futuro dell’immobile ricevuto.
Commenta per primo