Fotovoltaico, servono i permessi del comune?


Fotovoltaico




Fra le opere libere da autorizzazioni e altre pratiche che possono essere effettuate su un immobile di proprietà c’è anche linstallazione dei pannelli fotovoltaici.

Questo snellimento della “burocrazia” serve proprio per incentivare i cittadini ad effettuare opere che contribuiscano a rendere gli immobili più vivibili e più efficienti e soprattutto un risparmio sulla bolletta.

Il fotovoltaico è esente dall’approvazione del Comune

Il fotovoltaico è esente dall’approvazione del Comune per i lavori di installazione, riparazione o per sostituzione e per il rinnovamento di pannelli solari e fotovoltaici a servizio di un edificio, da realizzare al di fuori di zone vincolate.




Quindi per installare il fotovoltaico sul tetto di casa o su una tettoia non c’è bisogno di chiedere autorizzazioni preventive, a meno che non ci si trovi in un’area soggetta a vincolo paesaggistico.

Infatti se l’immobile si trova nel centro storico bisognerà richiedere l’autorizzazione ad un ente preposto, come il Comune e/o la Soprintendenza per i Beni Architettonici, che verificherà che l’installazione dell’impianto fotovoltaico non comprometta l’estetica del paesaggio (il vincolo paesaggistico vale solo nei centri storici mentre al di fuori di questi posti non è importante che i pannelli siano o meno visibili).

Questo è indicato nella sentenza del Tar n. 496/2018 in cui si legge che “la visibilità di pannelli fotovoltaici non costituisce unipotesi di incompatibilità paesaggistica, in quanto recepita non come un fattore di disturbo visivo, ma  come unevoluzione dello stile costruttivo accettata dalla sensibilità collettiva”.

Produrre autonomamente l’energia

Con il fotovoltaico si può produrre autonomamente l’energia per la propria casa e, grazie alle agevolazioni fiscali, in aggiunta al fatto che non serve richiedere permessi, come detto, il tutto è molto più agevolato.

Per non parlare dei risparmi che questa fonte di energia rinnovabile e pulita comporta se ovviamente una famiglia cambia le sue abitudini sfruttando appunto l’autoconsumo e utilizzando gli elettrodomestici (lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, ad esempio) quando il sistema sta producendo energia e non di sera quando non c’è produzione.
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