Le case prefabbricate sono della case vere e proprie, alternative a quelle in muratura, semplicemente realizzate in legno. Per via del loro impatto ambientale, dei costi inferiori e dei tempi minori di realizzazione e consegna, sono molto scelte.
Il primo passo da compiere per costruire una casa prefabbricata è far seguire l’intero progetto ad un tecnico abilitato (un architetto, un geometra o un ingegnere), che possano verificare la corretta esecuzione dei lavori.
Oltre a un direttore dei lavori, si dovranno:
- svolgere indagini geologiche del terreno per stabilire se sia edificabile o meno
- effettuare le dovute valutazioni per la sicurezza del cantiere
- realizzare il progetto dei sistemi di riscaldamento, dell’impianto idraulico ed elettrico.
Ma quali permessi servono per una casa prefabbricata?
Per edificare una casa prefabbricata in legno è necessario ottenere il rilascio del Permesso di Costruire dal Comune di riferimento (quello dove si trova il terreno edificabile) o la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Infatti, costruire una casa prefabbricata implica lo stesso percorso burocratico per la costruzione di un immobile tradizionale: la legge italiana sancisce la necessità del Permesso di Costruire in relazione ai parametri di inamovibilità e non temporaneità dell’immobile.
L’unico caso in cui dei prefabbricati possano essere edificati senza questo permesso è in caso di esigenze temporanee. C’è bisogno delle stesse pratiche, autorizzazioni e concessioni edilizie, dunque, delle case in muratura.
Un altro aspetto da considerare è il terreno su cui deve essere costruita: deve essere edificabile come per qualsiasi altro tipo di immobile e non si può costruire su terreni agricoli o soggetti a vincolo paesaggistico.
Meglio evitare l’abuso edilizio che può portare a gravi conseguenze come sanzioni dai 2000 euro ai 20000, più l’ingiunzione di demolizione dell’edificio in questione
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