Realizzare un soppalco è un ottimo modo per recuperare un po’ di spazio in casa. Dobbiamo chiamare un professionista, oppure possiamo crearlo da soli? In questo caso è il fai da te è un’ottima idea? E, infine, occorrono dei permessi speciali per realizzarne uno? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a riguardo.

La prima cosa da fare è distinguere le due tipologie di soppalchi. La prima tipologia è autoportante: ciò significa che sarà una struttura autonoma sotto ogni aspetto, con colonne e travi che ne reggono il peso. La seconda tipologia, invece, è di tipo collaborante. In poche parole, la vostra struttura sarà collegata strettamente all’ambiente in cui si inserirà, poggiando sulle pareti o sul pavimento.

Veniamo al punto: serve un permesso edilizio per realizzarne uno, oppure possiamo farlo liberamente? Purtroppo, la legge non è molto chiara a riguardo. Ci sono ancora delle discrepanze all’interno e darvi una risposta precisa non è così facile come sembra.

Servono i permessi per realizzare un soppalco? Analizziamo la situazione

Stando a quanto afferma l’articolo 3 comma 1 D.P.R. del 6 Giugno del 2001, il numero 380, dovreste chiedere il permesso di realizzare un soppalco quando supera determinate dimensioni e soprattutto andrà a modificare l’abitazione in modo sostanziale.

Per fare ulteriore chiarezza, vi alleghiamo la Sentenza del Consiglio di Stato VI, la numero 2701, che risale al 2018.

“Il soppalco, che non sia tale da incrementare la superficie utile dell’immobile e in particolare quello che non sia suscettibile di utilizzo come stanza di soggiorno a sé stante, rientrerà invece nell’ambito degli interventi edilizi minori, per i quali comunque il permesso di costruire non è richiesto.”

Nel caso, dunque, in cui vogliate adibire il vostro soppalco a camera da letto, salotto, studio – in poche parole “vivibile” e non un semplice ripostiglio – dovrete chiedere il permesso e mettere in sicurezza la struttura.