I prezzi del pellet erano già raddoppiati in estate e attualmente invece sono triplicati. Molte famiglie comunque hanno scelto stufe a legna o a pellet per riscaldarsi quest’inverno proprio perché, nonostante i rincari nei prezzi di questo materiale, appaiono comunque i metodi più economici per riscaldare gli ambienti domestici.

Nella primavera dello scorso anno i prezzi dei pellet erano questi:

nel Nord-Ovest un minimo di 4,94 euro fino ad un massimo di 8,05 euro
nel Nord-Est un minimo di 4,62 euro fino ad un massimo di 8,88 euro
nel Centro e al Sud Italia un minimo di 5,84 euro fino ad un massimo di 6,41 euro
nelle isole fino a 9,52 euro.

Attualmente invece c’è stato un rincaro e così chi al Nord pagava un sacco da 15 kg di pellet 5 euro, oggi lo paga 12 euro, e così in tutta Italia. Al Sud il prezzo è di 12 euro, a fronte dei 6 euro che si pagavano mentre a Lucca il sacchetto ora costa 14 euro invece di 5.

Anche su internet i prezzi sono lievitati e per un sacco di pellet si paga dai 13 ai 15 euro.

L’aumento del prezzo del pellet, spiega l’Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali, “è indiretto e legato al blocco del legname proveniente dalla Russia, che ha determinato per questi paesi europei una diminuzione del legno da lavorare. La legge della domanda e dell’offerta ha fatto il resto”.

Infatti si è assistito ad una diminuzione dell’offerta dei pellet per via della guerra tra Russia e Ucraina ma anche ad un aumento della domanda di questo materiale da parte delle famiglie che sanno che comunque è il metodo meno caro per riscaldarsi, quest’anno.

Se si ha una stufa a pellet, il rincaro arriverà al 99%, con la spesa annua che passerà a 1333 euro nel 2022-2023 rispetto ai 670 euro del 2021-2022.
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