Sottoporre a revisione periodica la propria caldaia è obbligatorio: deve procedere a queste operazioni il proprietario della caldaia che deve rivolgersi a dei tecnici specializzati. Possiamo consigliare in caso la caldaia fosse vecchia di pensare di sostituirla grazie alle condizione attuali con gli sgravi caldaia.

Dall’obbligo discende che, nel caso in cui non si proceda al controllo della caldaia, per il proprietario scattano delle sanzioni che possono andare da 500 a 3000 euro.

Fondamentalmente i controlli sulla caldaia sono di due tipi:

manutenzione ordinaria dell’impianto e di tutte le parti meccaniche e termiche.

Nel caso ci sia bisogno, può avvenire la sostituzione di filtri, valvole e il controllo dell’impianto idrico.

Controllo dell’efficienza energetica, in particolare dei fumi di scarico.

Questo tipo di controllo viene detto “bollino blu” e certifica che la combustione del gas o del gasolio avviene correttamente, senza che ci siano rischi di incendi o esplosioni.

I tempi e i modi in cui deve avvenire la manutenzione ordinaria variano in base al tipo di caldaia installata, alla potenza e se l’impianto interessa un appartamento o un intero edificio.

Si può sapere ogni quanto tempo bisogna sottoporre la caldaia al controllo, leggendo le istruzioni sul manuale di installazione della caldaia (in genere ogni anno o, al massimo, ogni due anni).

Il controllo sulle emissioni, invece, va fatto ogni due anni ma anche in questo caso, per saperne di più, bisogna leggere il manuale di istruzione.

Infatti, per i generatori alimentati a combustibile liquido o solido (a pellet o a gasolio) con potenza compresa fra 10 e 100 W, il controllo va fatto ogni 2 anni mentre per quelli con potenza maggiore a 100 W, il controllo va fatto ogni anno.

Invece, per i generatori alimentati a gas (metano o gpl), nel caso di quelli con potenza compresa fra 10 e 100 W, il controllo va fatto ogni 4 anni mentre quelli con potenza maggiore di 100 W fanno revisionati ogni 2 anni.