Prima di acquistare un’auto elettrica ci si chiede come si effettuerà la ricarica di questo veicolo, quanti KW saranno necessari e quanto costerà farlo.

Per ricaricare la batteria di un’auto elettrica

Per ricaricare la batteria di un’auto elettrica a casa bisogna dotarsi di una wallbox o di una presa di corrente in grado di resistere anche agli alti carichi per diverse ore, se il contatore lo permette.

Se si percorrono pochi chilometri al giorno si può ricaricare l’auto a casa anche usando un semplice caricatore portatile utilizzando il contatore tradizionale da 3 kW.

Questa soluzione è indicata quando si percorrono circa 80/90 km al giorno per la quale sono necessari circa 15 kWh facilmente recuperabili in 8/10 ore.

Se la percorrenza giornaliera è di 150/180 km sono necessari fino a 25/30 kWh e basteranno 10 ore con un caricatore monofase da 13A (3,6 kW).

In questo caso è consigliata una potenza del contatore di almeno 4,5 kW o di 6 kW.

In questo modo si avrà la possibilità di caricare anche durante il giorno mentre è in uso contemporaneamente qualche altra utenza domestica (asciugacapelli o forno a microonde).

Per prima cosa quindi sarà importante capire di quale potenza è dotato il contatore che si ha in casa, se si dispone di un box e se la presa è collegata all’impianto condominiale o meno.

Quando si ricarica in casa, infatti, bisogna stare attenti a non superare i limiti massimi di erogazione di energia del contatore, giocando sulle fasce orarie e l’utilizzo differito dei vari elettrodomestici.

Se il contatore non dovesse supportare tutto questo, basti sapere che dal 2017 è possibile aumentare la potenza del proprio contatore fino a un massimo di 6 kW in base alle proprie esigenze.

Tali agevolazioni sono state prorogate fino alle richieste presentate entro il 31 dicembre 2023.
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