Tante persone decidono di installare un impianto di recupero per l’acqua piovana. Questa è una soluzione che oltre a permettere di non sprecare una risorsa tanto preziosa, consente anche di risparmiare sul consumo di acqua dalla rete idrica pubblica ma anche evitare allagamenti nei piani inferiori di casa.
Il sistema più utilizzato per raccogliere l’acqua piovana
Il sistema più utilizzato per raccogliere l’acqua piovana è acquistare dei serbatoi di diverse dimensioni da posizionare sotto tetti e grondaie: l’acqua confluirà direttamente al loro interno e potrà essere utilizzata per vari scopi direttamente utilizzando delle pompe sommerse, ad esempio.
La cisterna dovrebbe essere posizionata su una superficie solida e orizzontale, ben compatta, in un luogo abbastanza ombreggiato perché il calore e il sole possono portare alla comparsa di alghe e germi.
Si può utilizzare l’acqua piovana raccolta per irrigare, lavare auto o pavimenti, per tirare lo sciacquone del WC e così via (ricordandosi che si tratta di acqua non potabile).
I serbatoi per la raccolta hanno prezzi variabili in base alla dimensione e alla capacità.
Per molti questa spesa può sembrare eccessiva ma verrà facilmente ammortizzata se ci si trova in zone con precipitazioni annuali comprese tra i 100 e i 500 mm, notando subito il risparmio in bolletta e quante cose si possono fare con quest’acqua “recuperata”.
I prezzi sono all’incirca questi:
- cisterna piccola: da 900 a 2000 euro
- cisterna media: da 1500 a 3350 euro
- cisterna grande: da 2400 a 4600 euro
- impianto di recupero per acqua piovana con filtro avanzato e cisterna grande: da 3470 a 7550 euro
Il prezzo varierà anche in base al materiale in cui queste cisterne sono realizzate, per lo più in materiale termoplastico ad esempio polipropilene, resistente a raggi UV e intemperie.
Oppure ci sono quelle più costose, in legno, anche molto belle da vedere.
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