Per via degli aumenti in bolletta per la spesa del gas, ultimamente online si leggono tanti articoli riguardo il cuocere la pasta a gas spento per risparmiare sulle bollette, ma si risparmia veramente spegnendo il gas per cuocere la pasta?

Ma quanto si risparmia effettivamente in questo modo?

Una famiglia che porta a tavola il piatto di pasta 4 volte a settimana guadagnerebbe 15 centesimi e l’Italia risparmierebbe lo 0,001% del consumo di gas (su una scala nazionale questo porterebbe ad un risparmio di circa 7 milioni di metri cubi di gas usato).

Il risparmio è dunque minimo e, se si considera anche che si allungano i tempi di preparazione di un piatto, evidentemente a poco serve utilizzare questo metodo di cottura (che tante volte potrebbe anche portare ad un risultato finale non veramente apprezzabile).

Operativamente, per risparmiare gas durante la cottura, si può cuocere a fuoco spento: per farlo bisogna tenere sempre il coperchio sulla pentola in quanto il calore proprio in questo momento si perde molto per colpa dell’evaporazione.

Dopo che la pasta bolle si può mettere il gas al minimo in modo tale che il bollore sia minimo e non si consumi gas.

Si può anche provare a spegnere, consumando ancora meno gas, e intanto la pasta continuerà a cuocere lo stesso: in questo caso si deve portare l’acqua ad ebollizione e poi buttare la pasta.

Si devono attendere altri due minuti e poi si può spegnere il gas, sempre tenendo il coperchio e calcolando un minuto in più per la cottura.

Oltre a risparmiare, in questo modo si emettono anche meno emissioni di CO2, infatti uno studio della Unione Italiana Food ha dimostrato come lasciando il coperchio durante la cottura si può arrivare anche a risparmiare il 47% di emissioni di anidride carbonica.

Quindi, a prescindere dall’effettivo risparmio in bolletta che è minimo, si può comunque utilizzare questo metodo di cottura per impattare meno sull’ambiente.
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