Anche se si è abituati a riposare sul proprio materasso e non lo si sostituirebbe con nessun altro al mondo, in realtà il materasso va cambiato dopo 7-10 anni.

Tabella dei contenuti

Cambio materasso, diversi i motivi per farlo

Questo sia per motivi igienici e sia per motivi strutturali: infatti il materasso è ricettacolo di acari e polvere e ogni notte perdiamo sudore e cellule morte.

Inoltre, con il tempo il materasso potrebbe avere una “perdita di tenuta” e quindi riposarvi sopra potrebbe non più essere confortevole.

Può capitare di svegliarsi con un bel mal di schiena o indolenzimenti e questi sono campanelli d’allarme che potrebbero far sospettare che il materasso debba essere sostituito.

L’unica eccezione è rappresentata dai materassi in lattice o a molle che possono essere sostituti dopo più di 10 anni ma anche in questo caso, andrà verificata la loro efficienza strutturale (perché potrebbe darsi che in alcuni casi andranno cambiati prima dei 10 anni).

Quindi, per prima cosa bisogna verificare se il materasso è ancora efficiente controllando se ci siano delle irregolarità esteriori: avvallamenti, protuberanze e quindi cedimenti interni che però non sono visibili ad occhio nudo ma che inficiano sul riposo notturno.

Comunque 10 anni è solo una data “indicatore”

Comunque 10 anni è solo una data “indicatore” in quanto i materassi durano così tanto solo se viene eseguita una corretta “manutenzione” periodica che deve prevedere:

aerazione della stanza in cui si dorme per almeno 10 minuti al giorno, sollevando coprimaterasso e lenzuola;
sollevamento del materasso dalla struttura almeno due volte l’anno (anche quando si effettua il cambio di stagione) posizionandolo in modo verticale in modo che prenda aria;
non bagnare troppo il materasso, a meno che non lo si voglia lavare con una soluzione di acqua e bicarbonato: in questo caso, inumidire solo un panno in microfibra da passare su tutta la superficie e poi lasciar asciugare e passare un panno asciutto per accelerare il tutto.